giovedì 10 luglio 2008

Ardecore!



Se sento la musica degli Ardecore me viene da scrive così.
Non lo faccio apposta. Domani sera suonano alla Festa dell'Unità. Prezzi popolari. 5 euro 5.

Se passo sotto il semaforo della merulana sotto la pioggia me bevo
le foglie che mi hanno immerso da sempre quando qui ci passavo anche prima da sempre
Cerco di evitare che si intasi l'ultimo tombino prima che se ne vada a galla roma e chi non riesce a galleggiare mi vede arrivare con i braccioli in braccio
apposta porto a spasso i vecchi dalle panchine e gli levo il vecchiume di dosso che non sta bene, tolgo il trasandato da sotto i lampioni della periferia e indovino l'età di tutti i compleanni dei bambini nei parchi i primi pomeriggi di sole dopo giorni di pioggia coi Mc Donald's chiusi,
perchè stanno in lutto che j'ho ammazzato il pupazzo Ronald che è scoppiato de colesterolo a forza de mcpajata che gli ho proposto io.
Abito allo sprofondo, me ficco nei portoni a prende er ponentino, so sempre stato barzotto come un ragno attaccato a Roma come fosse la sua tela
Abbindolo quello che non c'è e va benissimo così...
Mi sto organizzando tutto un percorso mio di allievi allevati apposta per l'occasione, gente che non ne vuole piu' sapere per quanto non ne sa nulla ancora. Allora mi piazzo, mi paleso dalle parti di una piazza qualsiasi e mi metto a vigilare al centro come a indovinare le direzioni, direttamente senza colpo ferire, finchè non avverto il vento che cambia, diventa un altro tipo di vento e batte l'aria delle savane ardeatine, dei monti Corviali appesi chissà dove, delle colline di trullia, le vedo e le rispetto.
Principalmente sto calmo dico se vedemo quane se vedemo quine, credo che ci siano due cose infinite, universo e stupidità, ma non mi fido dell’universo
Faccio in modo che gli imbecilli escano di scena da qualsiasi porta di roma come se gli regalassi chiavi senza ritorno
metto a morte gli spacciatori e organizzano rave alla cloaca massima perchè dalle fogne sono usciti e li devono rientrare
sciaquo a mani nude le scodelle della caritas e faccio che il popolo affamato che sbava possa sputare direttamente sulla faccia di questi che si pensavano di essere la crema e invece sono solo rancidi andati a male. Tengo il conto di tutti quelli che si crogiolano per l'ennesimo caffè, e giro il cucchiaino per quelli che non ce la fanno piu' anche per questo. Spezzo il pane,spezzo pure il vino già che ce sto, organizzo indianate di tavernello coi barboni dello scalo di San Lorenzo. cerco Mario Angelo e Angelina che si infila nelle cabine per rimediare gli spiccetti, come se non lo sapesse che nessuno ce telefona piu' dalla cabina,
e che piano piano le sfasciano tutte, che se ce fosse un supereroe a Roma, non saprebbe dove anna pe mettese er mantello.
Quanno c’è la callaccia faccio le mani a conchetta e trascino le grattachecce della Sora Maria a Trionfale su tutti i palati assetati e stanchi dei vecchietti ad agosto soli a roma. Io smollico il pane vero e faccio tettoia per l'anima di tutti quelli che vendono gli ombrelli ma stanno sotto la pioggia
leggo le poesie dell'africa della nigeria tutta, del congo addomesticato, del pakistan venuto fuori profumato, leggo quei libricini piccoli che t'appioppano fuori da feltrinelli, io li becco sempre che piove, così li compro e faccio due chiacchiere. E loro mi insegnano la danza della pioggia, intanto che piove, imparo a ballare.

Passo carezze come se avessi le mani solo per queste sulle guance delle mamme al Verano. Faccio il lutto esaurito a Prima Porta pure, vado dalle mamme
che stanno lì e ogni giorno aggiungono fiori come a comporre un enorme mosaico addolorato e bello anche per quello dentro ogni sguardo ci metto il sale così che tutti le lapidi ammucchiate sulle strade consolari siano pronte e condite per la cena anche stasera con mamma e papà.

Scavo da tutte le parti altre linee mie personali di metropolitane preferenziali che faccio usare a chi dico io.
Sgomito, sterzo, faccio contropelo ai vigili urbani che non ridono mai perchè pensano che così sono piu' seri,scarico una versione nuova di solitario per il computer all'impiegata scema della prefettura, che poraccia l'hanno messa li e non fa niente, e non vince manco a solitario.
Scanso Giordano Bruno da sotto il fuoco de Campo de Fiori, e improvviso un barbecue, ma senza tutti quelli che c'hanno invaso la piazza, sopra le verdure del mercato della mattina, la carne del campo vaccino, e già che ci siamo disinfetto la piazza bella da sti cojoni coi megafoni, con la cocaina sottobraccio,
con la macchina che la devono parcheggià piu' vicino possibile, perchè c'hanno le troiette dentro che non possono fa manco du passi, perchè c'hanno trenta centimetri de tacco e i sanpietrini che almeno loro non perdonano. Non perdono nessuno. Mi perdo io.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca troia. Fico

Anonimo ha detto...

pasoliniano. mortacci.

Anonimo ha detto...

a campo de fiori ormai bisogna andarci con la mascherina.

Anonimo ha detto...

Presenti

Anonimo ha detto...

Io una volta ne ho vista una col tacco dodici che rideva perchè non riusciva a "scastrasse" dar sanpietrino. Un momento commovente.