mercoledì 30 gennaio 2008
and the winner is...
VINCE SBARAGLIANDO I CONCORRENTI IL PREMIO "Spregevole" DEL MESE
Una piccola bambina di 6 anni del Texas che per ottenere l'ambito premio di un biglietto del tour
della sua eroina Miley Cyrus , protagonista della serie della Disney "Hannah Montana", si è inventata bella bella un temino che cominciava cosi..." il mio papà è morto quest'estate in Iraq".
Manco a dirlo, gli ammericani l'hanno premiata, con tanto di parrucca bionda e 4 dicasi 4 bigliettoni per il concerto già tutto esaurito. Poi però i superyankee sono andati a controllare la storiella (chissà poi perchè...forse la bimbetta aveva dei precedenti?) e hanno scoperto che non era vero niente.
Era una calla ( questa la dichiarazione ufficiale che filtra negli ambienti Fbi). That's all folks = That's all calla.
La cosa piu' triste in tutta questa storia è che la mamma della bimba , tale Priscilla Cebalos si è giustificata dicendo che in fondo era un'ottima idea per vincere l'agognato premio.
Che dire?
Forse che la bimba si è giocata troppo presto la scusa. Cosa inventerà questo genio del male, quando non potrà andare all'interrogazione di geografia? O quando vorrà liberarsi del suo primo fidanzatino brufoloso e puzzolente? Cosa architetterà la sua testolina sfrigolante libertà?
Povera piccola. Non esaurire i bonus spregevoli subito.
Ma non disperare texana in miniatura. Il nostro premio consiste nell'inviarti per questo mese una fornitura gratuita di ritalin per te e i tuoi amichetti.
Non litigate. Ce n'è per tutti.
lunedì 28 gennaio 2008
recensione buona... thank u god
"Spregevole" - al Teatro Cometa Off di Roma fino al 27 gennaio (la prima c'è stata il 25) - è un viaggio nella Roma di oggi, in vizi, paradossi, incongruenze dell'Urbe. Obiettivo di Francesco Pannofino, in questo nuovo monologo teatrale, è di prendere e prendersi in giro. Roma non è solo arte millenaria ed un tratto distintivo ma una città dall' anima profondamente popolare. E non poteva essere più idonea location, per questa piece teatrale, il Testaccio, cuore di una cultura vernacolare figlia, per certi versi, di Belli, Trilussa, Petrolini, Sordi, Verdone...
In scena, un uomo che con rabbia, ironia, amarezza, racconta la vita a Roma. Non possiede più nulla ed ha perso la fiducia in tutto ed in tutti.
Ha con sé solamente una grande indignazione e vede, come unico mezzo per potersi salvare dal proprio dramma esistenziale, lo sfogo spregevole. L' uomo, in una scenografia essenziale - che lascia intendere il degrado e lo sporco della quotidianità - urla, grida vendetta, ironizza, cerca la battuta grossolana o si lascia prendere dal suono, dalla fonetica delle parole.
L' escamotage narrativo è incentrato sul racconto della sua ragazza in coma. In questo narrare, con satira rabbiosa e disprezzo, il protagonista prende le distanze da una realtà che avverte estranea, lontana dal suo modo di pensare e ragionare, dal suo sistema di vita. Lo spettacolo - come l' artista sottolinea in un' intervista - vuole essere una "discesa siderale che parte come qualcosa che dovrebbe scatenare la risata per poi sprofondare nell' amarezza".
La performance di Pannofino in "Spregevole" potremmo definirla, con un gioco di parole, "pregevole". Come direbbe Renè (il personaggio da lui interpretato nel seriale tv "Boris"): "Bona la prima!".
In scena, un uomo che con rabbia, ironia, amarezza, racconta la vita a Roma. Non possiede più nulla ed ha perso la fiducia in tutto ed in tutti.
Ha con sé solamente una grande indignazione e vede, come unico mezzo per potersi salvare dal proprio dramma esistenziale, lo sfogo spregevole. L' uomo, in una scenografia essenziale - che lascia intendere il degrado e lo sporco della quotidianità - urla, grida vendetta, ironizza, cerca la battuta grossolana o si lascia prendere dal suono, dalla fonetica delle parole.
L' escamotage narrativo è incentrato sul racconto della sua ragazza in coma. In questo narrare, con satira rabbiosa e disprezzo, il protagonista prende le distanze da una realtà che avverte estranea, lontana dal suo modo di pensare e ragionare, dal suo sistema di vita. Lo spettacolo - come l' artista sottolinea in un' intervista - vuole essere una "discesa siderale che parte come qualcosa che dovrebbe scatenare la risata per poi sprofondare nell' amarezza".
La performance di Pannofino in "Spregevole" potremmo definirla, con un gioco di parole, "pregevole". Come direbbe Renè (il personaggio da lui interpretato nel seriale tv "Boris"): "Bona la prima!".
Voto:
sabato 26 gennaio 2008
oggi e domani vi aspettiamo
Daje!!! ancora due sere Spregevoli. Cometa off. Via Luca della Robbia 47. arrivate a teatro ore 22.15
e vi conviene parcheggiare in zona Piazza Gelsomini/Via Marmorata/San Saba Piazza Albania
Testaccio l'hanno praticamente transennato sti pizzardoni malefici.
Ultimora! Stasera pochi posti. tel teatro per info (0657284637) domani ancora disponibilità.
mercoledì 23 gennaio 2008
Sta arrivando Pannofino
Negli ultimi tempi ha dato Lezioni di cioccolato, è stato su Notturno Bus, ha servito e riverito Boris, come Renè Ferretti ha fatto le cose a cazzo di cane, si è fatto i Fatti della banda della magliana e adesso è il momento di diventare Spregevole. Sta arrivando Pannofino.
martedì 22 gennaio 2008
i BAMBINI sopravvalutati
Sopravvalutati.
Ci sono dei bambini (liberi di circolare) completamente dementi.
Di solito li riconosci dalla famiglia. Quelli che passano i pomeriggi ai centri commerciali sono spacciati fin da piccoli. Niente. Proprio gli si bruciano le cellule celebrali. I neuroni, non so come dire, evaporano.
I centri commerciali.
Io ci vado e osservo. Sociologia purissima. Osservo e proclamo le mie sentenze.
I bambini dei centri commerciali mangiano. Sempre. Si nutrono senza sosta. Sono voraci.
Poi corrono. All'improvviso cominciano a correre. Non ci sarebbe bisogno, ma loro lo fanno lo stesso.
I bambini ai centri commerciali regnano. Io mi immagino una serie di buche. Bambini dei centri commerciali che zoppicano alla fine, per forza, rotule che sono da buttare, legamenti strappati. Inutili. I bambini sbandano.
Sopravvalutati. La pagheranno.
domenica 20 gennaio 2008
Stringiamoci a coorte
La patria.
La patria è un concetto stanco, vetusto.
Ogni volta che muore qualcuno allora torna di moda. Me lo immagino la notte lo stato che passa la cera all'altare, che gli fanno gli altarini a 'sta patria.
Così poi il giorno dopo tutti con le lacrime agli occhi. I lucciconi. Spargono la cipolla nell'aria cogli f24. E' vero. Non dico cazzate. Mio cugino lavora a Pratica di mare e m'ha raccontato che quando ce stanno ste occasioni , c'è proprio una squadra apposta, scenografica, non lo so, me l'ha pure detto il nome, ma non me lo ricordo...ce stanno questi che escono...i cuochi piloti, decollano, e poi spargono cipolla nell'aere. Così poi la gente piagne per finta come se fosse vero. Invece io no. A me non me ne frega un cazzo di uno che muore da un'altra parte solo perchè c'ha la divisa. Solo perchè sulla divisa c'è scritto italia. Mica lo conosco. Che piango a fa?
Mio nonno c'aveva la divisa. Poi una volta è morto. E io quella volta ho pianto.
Anche perchè la divisa sua che me voleva regalà me stava trenta volte. Ce sciacquavo dentro. Io ce sciacquo dentro le divise. Quando le vedo me vengono le bolle. E allora mi devo sciacquare. E' per quello che me sciacquo.
venerdì 18 gennaio 2008
cose da fare prima di subito
- bruciare l'altare della patria
- fare del colosseo un parcheggio multipiano (con i permessi e tutto il resto)
- fare dei centri commerciali nuove arene tipo colosseo
- ipotizzare e portare a termine una strage in modalità kamikaze al prossimo family day
- leggere seduti in cerchio pezzi della bibbia e scoprire tutti insieme appassionatamente che si può essere spregevoli. Ma molto.
- consolarsi a vicenda
- immaginare un bando di concorso pubblico per il 1°festival che annulla tutti i festival di Roma che "non ja famo piu'"
- bonificare campo de fiori (e zone limitrofe nelle ore comprese tra le 22.30 e le 4.30)
giovedì 17 gennaio 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)