"Spregevole" - al Teatro Cometa Off di Roma fino al 27 gennaio (la prima c'è stata il 25) - è un viaggio nella Roma di oggi, in vizi, paradossi, incongruenze dell'Urbe. Obiettivo di Francesco Pannofino, in questo nuovo monologo teatrale, è di prendere e prendersi in giro. Roma non è solo arte millenaria ed un tratto distintivo ma una città dall' anima profondamente popolare. E non poteva essere più idonea location, per questa piece teatrale, il Testaccio, cuore di una cultura vernacolare figlia, per certi versi, di Belli, Trilussa, Petrolini, Sordi, Verdone...
In scena, un uomo che con rabbia, ironia, amarezza, racconta la vita a Roma. Non possiede più nulla ed ha perso la fiducia in tutto ed in tutti.
Ha con sé solamente una grande indignazione e vede, come unico mezzo per potersi salvare dal proprio dramma esistenziale, lo sfogo spregevole. L' uomo, in una scenografia essenziale - che lascia intendere il degrado e lo sporco della quotidianità - urla, grida vendetta, ironizza, cerca la battuta grossolana o si lascia prendere dal suono, dalla fonetica delle parole.
L' escamotage narrativo è incentrato sul racconto della sua ragazza in coma. In questo narrare, con satira rabbiosa e disprezzo, il protagonista prende le distanze da una realtà che avverte estranea, lontana dal suo modo di pensare e ragionare, dal suo sistema di vita. Lo spettacolo - come l' artista sottolinea in un' intervista - vuole essere una "discesa siderale che parte come qualcosa che dovrebbe scatenare la risata per poi sprofondare nell' amarezza".
La performance di Pannofino in "Spregevole" potremmo definirla, con un gioco di parole, "pregevole". Come direbbe Renè (il personaggio da lui interpretato nel seriale tv "Boris"): "Bona la prima!".
In scena, un uomo che con rabbia, ironia, amarezza, racconta la vita a Roma. Non possiede più nulla ed ha perso la fiducia in tutto ed in tutti.
Ha con sé solamente una grande indignazione e vede, come unico mezzo per potersi salvare dal proprio dramma esistenziale, lo sfogo spregevole. L' uomo, in una scenografia essenziale - che lascia intendere il degrado e lo sporco della quotidianità - urla, grida vendetta, ironizza, cerca la battuta grossolana o si lascia prendere dal suono, dalla fonetica delle parole.
L' escamotage narrativo è incentrato sul racconto della sua ragazza in coma. In questo narrare, con satira rabbiosa e disprezzo, il protagonista prende le distanze da una realtà che avverte estranea, lontana dal suo modo di pensare e ragionare, dal suo sistema di vita. Lo spettacolo - come l' artista sottolinea in un' intervista - vuole essere una "discesa siderale che parte come qualcosa che dovrebbe scatenare la risata per poi sprofondare nell' amarezza".
La performance di Pannofino in "Spregevole" potremmo definirla, con un gioco di parole, "pregevole". Come direbbe Renè (il personaggio da lui interpretato nel seriale tv "Boris"): "Bona la prima!".
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