lunedì 19 maggio 2008

Il senso del ritmo


Ieri sera in preda ai fumi della vittoria all'ora del tramonto me ne vado a correre nello splendido parco che costeggia gli acquedotti e tutto fa pensare che uno alla fine può anche essere felice.
C'è un profumo nell'aria che la metà bastava. Le balle di fieno accatastate ai lati del sentiero che passo a rapide falcate, mischiando i respiri con l'aroma di fiori che mi piace pensare spruzzino fragranze antiche e nuove apposta per me.
C'è questa giornata che sta finendo, un vento che smuove i neuroni e li massaggia come se fosse un mantra naturale. Non so che cavolo sto dicendo, ma mi pare che certe volte correre in un parco di sera faccia questo effetto. Alcuni studiosi dicono che sia euforizzante, ai limiti del drogato.
Penso a questa cosa da tossico della corsa nel mio parco preferito, e improvvisamente mi deprimo. Così. Di botto. E li sento da lontano. Quanti saranno? Penso a delle cose, penso a come deviare per non trovarmeli di fronte. Ma quanto ho corso? Sono finito in Africa forse? NO cazzo i Bonghi no. i suonatori di bonghi no. Non se ne può piu'. Ma perchè suonano? Mi faccio delle domande. Ma chi gliel'ha regalati sti cazzo de bonghi. Ma perchè non si fanno solo le canne senza bonghi intorno? Non hanno nessun ritmo, non seguono un'idea di armonia, non hanno neanche la postura dell'africa, non ci sono mai stati in africa, non sanno neanche di che materiale è fatta. Hanno solo qualche parvenza di capello mediamente piu' lungo, stile giamaica get down freestyle e allora dicono cazzo se suono il bongo alla fine rimorchio na cifra. Forse si. Forse no. Però avete dei seri problemi.
E allora la mia modesta proposta per dirla alla Swift è quella di riuscire a confinarli tutti in un ghetto ovviamente isolato acusticamente. Così questi geni del ritmo potrebbero esercitarsi liberamente nella loro solenne melodia da bongo ( o bingo) che tanto alla fine il senso di squallore è lo stesso.
Si narra di cani felici che ricomincerebbero a scodinzolare con l'aria liberata dal suono dei bonghi. Si narra di intere specie animali che deciderebbero di trasferirsi in Africa. Li forse la vita sarebbe piu' dura. Magari un canetto potrebbe trovarsi in seria difficoltà nella savana. Ma vuoi mettere la pace dei sensi?
I bonghi...ma dai...ci pensate noi tutti insieme in Zimbabwe a suonare i clacson atteggiandosi a grandi maestri con le movenze e le posture che ne conseguono?
Basta bonghi nei parchi. Liberiamo i bonghi. Un pò come i nani da giardino. Riportiamoli in Africa, in Giamaica. Facciamoli riposare. Dopo tutte le botte che hanno preso...e dai su...di no ai bonghi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hanno regalato dei bonghi una volta. Ho provato a suonarli. E' difficile. Perchè c'è questa gente che pensa che suonarli sia facile...perchè...li odio...

Anonimo ha detto...

Spesso si muovono in branchi. Sono pericolosi. Per la pace dei sensi.

Anonimo ha detto...

il silenzio è d'oro.
va bene la chitarra, e dipende sempre chi canta. ma i bonghi no.

Anonimo ha detto...

Si studiano al conservatorio i bonghi?

spregevole ha detto...

Temo di no anonimo. propongo abolizione dei bonghi e anche del bingo. inteso come gioco. e come rumore di fondo.